Tra sole 5 partite sapremo tutto: play out si play out no, Alessandria o Spal, serie B o Lega Pro. In fondo basterebbe avere la pazienza di attendere circa 1 mese, tribunali sportivi e ordinari permettendo, e tutti i nodi verranno sciolti, con buona pace per ciascuno di noi. Sicuramente, nel continuo riproporsi di una storia sempre uguale a se stessa, anche quest’anno non possiamo solo badare al nostro compito ma, ahinoi, dobbiamo anche guardare in casa altrui per conoscere il nostro destino.
Iniziamo dalle tre giornate di regoular season per capire come possono evolversi le dinamiche di questo campionato.
Per parte nostra sembrerebbe una strada a senso unico quella da percorrere: 2 vittorie casalinghe (Pordenone già retrocessa e Cittadella in apparente vacanza) e una trasferta da “calma e sangue freddo” sotto la torre pendente, al cospetto di una delle pretendenti la A, dove un punto sarebbe oro colato soprattutto se il Vicenza non molla la rincorsa. Eh già, il Vicenza e quella maledetta ultima giornata in casa dell’Alessandria…. Abbiamo di fatto 4 punti di vantaggio sui biancorossi (3+scontri diretti) margine questo che ci dovrebbe far dormire sogni sereni ma, ripeto, tutto dipende da noi e dalla nostra capacità di “aggredire” questa ultima fase del torneo.
Le nostre competitors, Alessandria e Spal, hanno di fatto un calendario diametralmente opposto: la prima, a parte il già citato ultimo scontro con il Vicenza, ha scontri “balneari” con Parma e Reggina, la Spal dovrà vedersela con Brescia e Benevento, alle prese con la corsa verso la massima serie, e il Frosinone in lotta con il Perugia per l’ultimo slot dei play off.
Insomma parrebbe proprio delinearsi un doppio confronto con i ferraresi, almeno sulla carta, ma, si sa, il calcio non è una scienza esatta e dietro l’angolo c’è sempre il trabocchetto inaspettato. Vedremo.
Tirare le somme di questa stagione è, evidentemente sotto il mero profilo sportivo, prematuro: un mese e sapremo se il Dio del Calcio ci avrà voluto bene o ci avrà condannati al Purgatorio della Lega Pro. Dal punto di vista strettamente societario è inutile nascondersi: la solita vecchia, trita e ritrita, affazzonata e confusionale storia già letta e vissuta svariate volte. Commenti? Invettive? Lamentele? Progetti? Tutta fatica e inchiostro sprecato. Tanto già lo sappiamo che, a prescindere dal risultato del campo, anche nella prossima stagione, come in tutte le precedenti stagioni vissute all’ombra del lametino, il refrain sarà sempre lo stesso. Intanto speriamo che la bandiera continui a sventolare, noi altro non possiamo fare, noi altro non dobbiamo fare…un mese, solo un ultimo interminabile mese.
Antonio Pallo