Skip to main content

Straordinario il calcio, basta una vittoria, una semplice, se pur flebile, speranza di successo e tutto si trasforma. Oltre ogni umana comprensione, ciò che in condizioni normali viene considerata una schifezza, ad un tratto si trasforma in un Caravaggio.
Il Mister?
Prima: ma vulissa sapì cchini l’ha portatu a chistu?
Dopo: bisogna ripartire da lui, degno erede dei nostri grandi condottieri.
La squadra.
Prima: un su bbuani mancu ppe na salvezza in C
Dopo: nu squatrune!
Società
Prima: Guarascio vattene (tutti in coro)
Dopo: Guarascio vattene ma…ha vistu a Gallo…?!?!
Insomma la solita, vecchia, noiosa storia della pedata di qualsiasi normale città o cittadina.
Ricorrendo ad una memoria “fedele”, situazioni del genere ne abbiamo vissuto tante e, sinceramente, ni ci simu puru acconzati. Ma lo sport è questo: vittoria e sconfitta sono facce della stessa medaglia. Oggi però c’è una terza faccia: i vrigogne altrui. Quindi, si esulta per una vittoria, si iestima per la sconfitta e poi ci sono i campionati “a 19 squadre”…che bello!?!? Mi vena u vuammicu

Antonio Pallo