AD OGNUNO IL SUO
IL COSENZA NON E’ UNA PASSERELLA
I lupi ottengono una nuova insperata salvezza, l’ennesima di un’importante categoria, ancora una volta in modo a dir poco estremo e rocambolesco. E si pongono i soliti quesiti, ma questa volta ne aggiungiamo un altro.
E’ ormai evidente che la società Cosenza calcio cosi costituita e organizzata, da sola non può che garantire questi campionati. Volendo vedere elementi positivi, certamente non possiamo che rilevare, accanto a coincidenze e casi fortuiti, un lavoro di base accettabile, seppur tra mille difficoltà e incertezze, altrimenti non arriverebbero queste continue salvezze al limite della retrocessione, che in un’occasione è arrivata ma indolore. Questa base, è chiaro, deve essere necessariamente alimentata e incrementata.
Le istituzioni dove sono? I politici che potrebbero fungere da acceleratore, per consentire l’allargamento della società, dove sono? Assistiamo invece a politici “ultras per un giorno sul web” e a progetti, promesse di lavori sullo stadio, che non portano a nulla di concreto.
Siamo convinti che il presidente Guarascio si organizzerà nel migliore dei modi e che, sempre nel migliore dei modi, interloquirà con i tifosi, con le Istituzioni e con la classe imprenditoriale. In una logica di interscambio società-città-tifoseria, non può essere altrimenti. La promessa annuale di miglioramenti e di step da aggiungere, vorremmo toccarla con mano in maniera più decisa.
Essere tifosi, essere dirigenti del Cosenza è una passione, una missione, una professione, un impegno, una responsabilità. Ad ognuno il suo ruolo.
Cosenza Nel Cuore, Consiglio Direttivo