PERCIO’ SIAMO GLI ULTIMI!
La nostra Calabria è povera, povera di politica, povera di opportunità, povera di prospettiva, povera di sanità, povera di medici. Sempre negli ultimi posti per livelli di assistenza minima.
Ci facciamo la guerra tra poveri insomma, perché si sa, tra i poveri c’è sempre chi ci guadagna. Ma è un guadagno effimero, precario, che non porta alcun benessere.
Leggiamo motivazioni assurde, a tratti simpatiche e deprimenti, sul NO al corso di laurea in medicina e chirurgia a Cosenza. Intere classi dirigenziali e politiche catanzaresi, che rappresentano ruoli importanti, in modo vergognoso si arrampicano sugli specchi e fanno solo capire mestamente e tristemente il perché questa Regione è rimasta indietro e non decolla mai:
- “NO, perché la Calabria ha solo 2 milioni di abitanti.” Come se le facoltà si decidessero in base al numero di abitanti. Come rapporto numero di facoltà di medicina/milione di abitanti, la Calabria è ultima tra le regioni d’Italia, con un misero 0.54, ed essendo oltretutto lunga quasi 300 km, ancora di più è opportuno, perché territorialmente non facilmente percorribile. Due facoltà sono da impulso per attirare studenti da fuori regione, aumenterebbe la competitività e quindi le professionalità! Poi, qualcuno ci spiegherà il circuito vizioso del numero chiuso, con tanti studenti che ogni anno rimangono fuori!
- “NO, perché si sono firmati in passato dei protocolli d’intesa.” Da quando i protocolli d’intesa sono diventati vincolanti?
- “NO, perché la Regione non può supportare economicamente due facoltà.” Ma allora come fanno Campania, Puglia, giusto per rimanere solo al sud, che hanno molte facoltà di medicina e chirurgia?
Ricordando che l’istituzione dell’Università della Calabria (si chiama così per questo) fu prevista a seguito dell’assegnazione del capoluogo di regione a Catanzaro, e che poi CHI si rese protagonista di uno “scippo” (ciascun dal proprio cuor l’altrui misura) fu proprio la cittadina dei tre colli, con l’istituzione di una università privata, resa poi pubblica con interventi politici (quelli sí da vero e proprio complotto), vorremmo sensibilizzare il Presidente Occhiuto, i Consiglieri Regionali della provincia di Cosenza, di Crotone, di Vibo Valentia e di Reggio Calabria su due argomenti che, PER IL BENE DELLA CALABRIA, ormai è un refrain molto usato, anche se si vuole difendere gli interessi più particolari, BISOGNA AFFRONTARE IN QUESTO MOMENTO STORICO.
1) Avviare una indagine conoscitiva per stimare quanti affitti paga ancora l’ente regionale ai privati proprietari di immobili di Catanzaro, che ormai risultano vuoti, e per quali cifre. Sollecitando anche gli organi preposti a verificare quanti affitti a studenti universitari vengono effettuati “a nero”.
2) È previsto, dall’art.58, che lo Statuto della Regione Calabria possa essere modificato mediante legge regionale approvata dalla maggioranza assoluta dei Consiglieri. Ebbene, forse è giunto il momento, sempre PER IL BENE DELLA CALABRIA e non per motivi campanilistici, di modificare l’art.1 dello stesso Statuto.
Parola ora ai giudici amministrativi, che troppo spesso in questa regione sono costretti a stagliare la politica becera da quella clientelare.
Il Direttivo – Ass. Cosenza nel Cuore