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Invece a noi dispiace per staff tecnico e giocatori, ai quali si chiede comprensione e pazienza. Loro lottano in campo, i tifosi lottano fuori lo stadio, contro personaggi autoreferenziali, che hanno scambiato il calcio a Cosenza con il gioco del Risiko.

Neanche ai tempi di Pagliuso, Catizone, Sesso, Stella, Nucaro e Intrieri si sono sentite così tante baggianate e una comunicazione societaria amatoriale, persino dispettosa, propagandistica, che finisce solo per distruggere l’immagine del Cosenza.
Si sta disonorando la storia di un Club. Si sta bruciando più di un secolo di calcio professionistico. Tanti sindaci e sponsor hanno fatto sapere che non saranno complici di questo delirio gestionale.

Antonello Aprile