Partiamo da quest’estate, rocambolesca estate, che ha visto Carmine sballottato tra Terni e Catania, con la telefonata del Cosenza che non arrivava mai. Doveva rinnovare con i lupi, lui 2007, atteso di nuovo tra i protagonisti della nuova stagione in Primavera, ma la prima chiamata il 25 giugno fu solo interlocutoria, perché Carmine, doppia nazionalità italo/canadese, era in Canada in quel momento per questioni familiari. Poi, nel Cosenza la confusione ha fatto il resto e non fu più chiamato dal segretario Tavella, che tra l’altro aveva lasciato la società.
Si allenava da solo, ricadeva in un fastidioso infortunio, arrivava la telefonata da Terni e poi da Catania, ma le società alla fine optarono per un giovane locale, costava meno per il convitto. Finalmente i primi di settembre arrivò la telefonata di Pugliese, il Ds Lupo diede l’ok e subito Carmine non perse tempo per raggiungere i compagni e riprendere il proprio posto a centrocampo.
Carmine ha il calcio nel sangue, ma ancor di più la passione per i lupi. Sugli spalti fin da piccolo a tifare Cosenza. Il suo sogno un giorno era indossare la maglia della propria città, della propria provincia, per portare alto il nome del suo paese Cerzeto. Cosi successe. Dalla Soccer Arintha, passò al Marca di Gigi Marulla, poi al Taverna, e dopo qualche anno, nel 2021, Mezzina lo volle al Cosenza. Viaggi, chilometri ogni giorno, andata e ritorno dal suo paese, pullman, ore di tragitto e il papà che con tanti sacrifici supportava la sua passione. Mattina scuola a Castrolibero, poi di corsa verso il rettangolo verde. Una cosa rende speciale Carmine, quel parastinco alla gamba destra, che custodisce in ogni partita la sua vita, la foto della mamma scomparsa quando aveva solo 4 anni. La grinta che mette in campo Carmine è un concentrato della sua vita, che con grande umiltà e maturità affronta ogni giorno sempre a testa alta. Il centrocampo è la sua confort zone, con la sua voglia infinita di giocare a calcio e ambire ad un posto in prima squadra.
Forza Carmine!
Antonello Aprile
