Il sistema calcio ha alzato finalmente la testa? Vedremo. Per ora registriamo una significativa modifica sui sistemi di controllo sui Club, da parte della Federazione.
La FIGC è l’organo deputato a verificare l’equilibrio economico-finanziario dei club. Lo impone la legge, esattamente la n. 91 del 1981.
Nell’ultimo Consiglio federale è stata approvata la modifica voluta dalla Figc, per ottenere le licenze nazionali, in pratica per poter partecipare ai campionati e non più solo limitazioni al calciomercato, vincolandole al famoso indice di liquidità: 0,5 per la Serie A con due correttivi che riguardano il patrimonio e al parametro ricavi/costo del lavoro allargato e a 0,7 per Serie B e Serie C. La Lega Serie A come preventivabile ha votato contro, dopo aver proposto lo 0,4 con dei correttivi, la Lega B si è astenuta. Per questa stagione il valore era fissato a 0,6, mentre 1 anno fa era a 0,8.
L’indice di liquidità è il riferimento per stabilire chi, nel breve termine, è nelle condizioni di garantire la continuità aziendale per poter affrontare il campionato. Viene calcolato sulla base delle risultanze del bilancio d’esercizio approvato, della relazione semestrale approvata e delle situazioni patrimoniali intermedie approvate.
L’indicatore di liquidità, stando alle Noif, è così calcolato, per la determinazione del rapporto Attività Correnti/Passività Correnti:
a) le Attività Correnti, ai fini del numeratore del rapporto, comprendono le disponibilità liquide e i crediti esigibili entro i 12 mesi e sono costituite dalle seguenti voci: Disponibilità liquide, Crediti verso Clienti, Crediti verso imprese controllate, collegate e controllanti, Crediti tributari, esclusi quelli per imposte anticipate, Crediti verso enti-settore specifico e Crediti verso altri;
b) le Passività Correnti, ai fini del denominatore del rapporto, comprendono i debiti scadenti entro i 12 mesi e sono costituite dalle seguenti voci: Obbligazioni ordinarie e convertibili, debiti verso soci per finanziamenti, esclusi quelli postergati ed infruttiferi, debiti verso banche, verso altri finanziatori, acconti, debiti verso fornitori, debiti rappresentati da titoli di credito, Debiti verso controllate, collegate e controllanti, debiti tributari, verso istituti di previdenza e sicurezza sociale, debiti verso enti-settore specifico, debiti e canoni di leasing scadenti entro i 12 mesi.
Dalle prossime stagioni, dunque, i Club professionistici dovranno tenere conto, ancora più attentamente, di alcune voci di bilancio per poter sopravvivere, tra pressanti aumenti di capitali e frettolose cessioni di giocatori.
E il Cosenza? Come tutte le altre società, il suo bilancio non ha un segno positivo, pur non facendo nessun tipo di investimento! Ci sarà ancora più oculatezza? I commercialisti avranno un bel po’ da fare.
Antonello Aprile